Barriera al vapore: cos’è e perché può essere una soluzione efficace
La barriera al vapore serve per proteggere il materiale isolante dalla possibile formazione di condensa interstiziale all’interno degli elementi costruttivi perimetrali e in copertura. Ma non solo, contribuisce a un notevole miglioramento dell’efficienza energetica e al benessere abitativo degli edifici.
Le infiltrazioni d’acqua e la formazione di condensa negli strati interni dei muri pregiudicano le proprietà coibenti dei materiali impiegati per l’isolamento. E, come se non bastasse, innescano un processo che incrementa i consumi energetici e l’eccesso di umidità in casa: una delle cause principali della formazione di muffa.
Non si tratta solo di una questione estetica ed economica. Un sistema di coibentazione efficace preserva la durata dei materiali edili e la salubrità degli ambienti interni, evitando il proliferare di microrganismi nocivi per la salute.
Tuttavia, le opinioni sull’applicazione di una barriera al vapore sono divergenti. Spesso, c’è troppa confusione. Per esempio, freno al vapore e membrana traspirante non sono dei sinonimi, né soluzioni che è possibile impiegare a caso, l’una per l’altra.
Il contesto ambientale, le diverse parti dell’edificio su cui intervenire, come i materiali impiegati nella costruzione, sono solo alcuni dei numerosi espetti da valutare. Ogni dettaglio deve essere analizzato con estrema dovizia, in base al il risultato che vuoi ottenere.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Valutiamo insieme i diversi aspetti e contesti. Scopriamo insieme cos’è una barriera al vapore, quando usarla e dove posizionarla.
Barriera al vapore: cos’è
Com’è facile intuire, la barriera al vapore è uno strato di materiale impermeabile all’acqua, che sia allo stato liquido o aeriforme. È un sistema di coibentazione efficace che, in base al contesto abitativo, ha lo scopo di:
- impedire al vapore acqueo di attraversare l’isolante termico;
- prevenire eventuali fenomeni di condensazione interstiziale, che possono pregiudicare proprietà e durata dei materiali edili.
Le barriere al vapore sono schermi o membrane realizzate con diversi materiali, come poliestere bit.PP (Barriere al vapore bituminose) o PE retinato (barriere in polietilene termoplastico). Tuttavia, per essere davvero efficace dovrà essere applicata a regola d’arte e scelta in base alle caratteristiche dell’involucro edilizio. Senza scordare le diverse criticità dovute alle varie parti dell’edificio: pareti, coperture, pavimentazioni, ecc.
Nel caso il lavoro non sia eseguito con estrema cura, possono formarsi delle fessure che, per quanto piccole, potrebbero causare:
- ingresso di aria calda in estate;
- perdita del comfort interno a causa di fuoriuscita d‘aria calda, o ingresso di aria fredda dall‘esterno;
- condensa sulle superfici esterne;
- condensa negli strati interni;
- riduzione delle proprietà di isolamento acustico acustico.
Dunque, quando necessario, la soluzione più adatta, per risolvere i problemi d’infiltrazione e condensa del vapore acqueo, è l’applicazione di schermi e membrane, più o meno traspiranti. Ma dove e come devono essere applicate?
Dove posizionare la barriera al vapore
Il flusso di trasferimento del vapore acqueo negli strati porosi dell’involucro edilizio è favorito dalla differenza di temperatura esistente tra interno ed esterno dell’abitazione.
La posizione corretta della barriera al vapore dipende sempre dal flusso del calore. Deve essere applicata a ridosso dell’isolante nel lato dell’elemento edile che riceve l’aria calda dell’ambiente interno.
Tuttavia, per evitare la formazione di condensa all’interno di una parete, o copertura, in fase di progettazione dell’involucro edilizio è necessario scegliere i materiali in base a:
- resistenza al passaggio di vapore;
- studio della sequenza corretta degli strati.
La barriera al vapore, o il freno al vapore, possono evitare la formazione di condensa e soddisfare gli obiettivi prefissati se, in relazione a ogni singolo strato, consentono:
- resistenza alla diffusione del vapore, con valori decrescenti dall’interno verso l’esterno;
- resistenza termica, con valori crescenti dall’interno verso l’esterno.
Nel posizionare la barriera al vapore è importante evitare l’inserimento nella struttura di strati di sbarramento al passaggio del vapore verso l’esterno. In questo modo, è possibile ottenere una soluzione efficace per:
- contrastare le perdite di calore convettivo;
- controllare il passaggio del vapore;
- proteggere il materiale isolante dall’eventuale formazione di condensa negli strati interni della muratura.
Prova a immaginare cosa può accadere in inverno: il vapore acqueo interno tenderà a uscire, attirato dalle temperature esterne più basse. Se, nel passaggio attraverso l’involucro edilizio, incontra strati d’aria più fredda, c’è il rischio che condensi all’interno dei muri. Allo stesso modo, se trova uno sbarramento come ultimo strato, tenderà ad accumularsi nel muro alimentando condizioni critiche per la struttura.
Potenzialmente, lo stesso fenomeno può manifestarsi anche nel periodo estivo. Infatti, il vapore acqueo presente all’esterno dell’edificio cercherà di entrare in casa attraversando i muri. In particolare, se attratto da un ambiente climatizzato, dove la temperatura interna e molto più bassa.
In quest’ultimo caso, la soluzione più idonea può essere l’applicazione di un freno al vapore, che permette di regolare il passaggio di aria umida dall’esterno all’interno dell’edificio. Scegliere una barriera al vapore o un freno al vapore dipende dunque dal risultato che vuoi ottenere, e dalla progettazione degli strati perimetrali e di copertura.
Barriera al vapore o freno al vapore: qual è la differenza?
Spesso si fa confusione tra barriera al vapore e freno al vapore. Possono sembrare prodotti simili, perché offrono una certa resistenza al passaggio di vapore acqueo, ma distinguerli è fondamentale.
La differenza sostanziale riguarda la permeabilità al vapore – sd – dello strato di materiale impiegato per realizzare schermi e membrane. In base al valore – sd – del materiale, sono dunque classificati in 3 categorie:
- alta traspirazione – sd < 0,1 m;
- freno al vapore (semitraspirante) – 1 m < sd < 20 m;
- barriera al vapore – sd > 20 m.
La permeabilità al vapore – sd – di uno strato di materiale è il risultato della moltiplicazione tra:
- µ – coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore;
- d – spessore del materiale.
Otteniamo così lo spessore dello strato d’aria equivalente, che oppone una resistenza uguale a quella del prodotto specifico. Semplificando, se un materiale ha un – sd pari a 1 metro – significa che, per attraversarlo, il vapore impiega la stessa fatica necessaria a percorrere un metro d’aria.
Dunque, anche se il coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore – µ – del materiale non cambia, il valore – sd – può variare in base allo spessore. Questo valore aiuta a classificare il materiale e a utilizzarlo nel modo corretto, in base al risultato desiderato.
Un altro modo per quantificare la capacità traspirante dei materiali, che puoi trovare nei cataloghi dei produttori, è la permeabilità al vapore acqueo – WDD2. Ovvero, la quantità di acqua sotto forma di vapore, espressa in grammi, che attraversa un metro quadrato di membrana in 24 ore.
Ora, la differenza tra barriera al vapore e freno al vapore dovrebbe essere più chiara. Quindi, è facile immaginare che sarà la struttura degli strati perimetrali e di copertura, in base a ciò che vuoi ottenere, a guidarti per decidere quale soluzione sia più vantaggiosa.
Barriera e freno al vapore: una soluzione per ogni contesto costruttivo
È necessario essere consapevoli di cosa stiamo applicando sul materiale coibente posato nell’intradosso delle strutture, o quale sequenza di materiali dovrà costituire i vari strati della muratura perimetrale.
Una barriera al vapore è totalmente impermeabilizzante. Quindi, impedisce il passaggio del vapore acqueo se posata nella parte interna di una parete, ma evita anche le infiltrazioni d’acqua se applicata sopra al tavolato delle coperture.
Nell’isolamento dei solai piani, la barriera al vapore viene utilizzata per impedire infiltrazioni di umidità di risalita, quando la pavimentazione è a contatto diretto con il terreno. Oppure, per proteggere il massetto nel caso di pavimento sovrastante porticati o scantinati.
Invece, le membrane usate come freno al vapore, pur essendo impermeabili all’acqua e all’aria, regolano il passaggio del vapore acqueo. Le prestazioni variabili in base al materiale e allo spessore.
Per esempio, è possibile applicare un freno al vapore nell’isolamento del tetto, tra perline e strato isolante, per consentire una certa traspirazione ed evitare la formazione di muffe. Oppure, nel caso di pavimentazioni, viene impiegato per limitare la risalita di umidità dal massetto tra i diversi piani dell’edificio.
Negli edifici ad alta efficienza energetica, come nel caso di CasaClima, dove le differenze di temperatura tra interno ed esterno, possono assumere valori importanti, non sono ammessi errori.
La tenuta all’aria e al vento delle strutture è imprescindibile, per evitare il passaggio di vapore acqueo ed evitare la formazione di condensa. Per questo motivo è estremamente importante avere molta cura dei punti più critici dell’edificio, come:
- nodi di congiunzione;
- attacchi a terra nelle case in legno;
- interruzioni di schermi e membrane traspiranti;
- sigillature dei sormonti;
- impiantistica;
- ecc.
In base al progetto e alle caratteristiche dell’immobile varia anche la scelta e l’applicazione della soluzione più idonea. Pensare che uno schermo isolante valga l’altro può portare a conseguenze drammatiche per la struttura dell’edificio e innescare processi che inficiano la salubrità degli ambienti interni.
Come evitare la condensa interstiziale
Per evitare la formazione della condensa interstiziale è necessario progettare una muratura con permeabilità al vapore crescente dall’interno verso l’esterno. In ogni caso, la parete deve essere traspirante, per consentire al vapore intrappolato di uscire senza accumularsi.
La condensa si forma in conseguenza alla presenza del vapore acqueo all’interno degli elementi costruttivi. Infatti, la maggior parte dei materiali isolanti e da costruzione, a seconda della loro porosità, sono permeabili al flusso di vapore acqueo generato da differenze di:
- temperatura;
- umidità relativa;
- pressione di vapore.
Il movimento del vapore acqueo avviene in direzione delle pressioni decrescenti. Quindi, di solito, da un ambiente con temperatura superiore verso un ambiente con temperatura inferiore. Le due forze in gioco sono:
- pressione di saturazione, ovvero la massima quantità di vapore che l’aria può contenere a una certa temperatura;
- pressione parziale, ovvero la pressione esistente in un punto specifico dello strato della parete.
Passando dall’ambiente più caldo a quello più freddo, le temperature, e le pressioni di saturazione decrescono. Mentre il vapore attraversa i diversi strati della parete, se la pressione di saturazione si abbassa al di sotto del valore della pressione parziale, ecco la formazione di condensa.
La funzione della barriera al vapore è proprio quella di ridurre la traspirabilità del materiale isolante, per abbattere il valore della pressione parziale del vapore. In questo modo, sarà sempre al di sotto del valore della pressione di saturazione, per tutto lo spessore dell’elemento costruttivo.
Il flusso di vapore che incontra i vari strati, dai più caldi ai più freddi, non troverà mai le condizioni per trasformarsi in condensa all’interno della parete.
La barriera al vapore è sempre la soluzione giusta?
L’impiego di barriere al vapore e freni al vapore deve sempre essere valutato con attenzione e nel rispetto delle norme UNI EN 13788. Commettere degli errori di valutazione, nel caso il pacchetto non sia ben traspirante, significa rischiare una riduzione dell’asciugamento estivo, o uno mancato smaltimento dell’umidità dei materiali utilizzati durante la costruzione.
La barriera al vapore non è sempre la soluzione giusta. Come abbiamo detto all’inizio, tutto dipende dal contesto in cui ti trovi: stiamo parlando di una nuova costruzione o di una ristrutturazione? E poi, in caso di ristrutturazione, quali dati sono stati raccolti dagli esami preliminari sulla stratigrafia delle pareti, dall'analisi dell'umidità in regime variabile, ecc.?
L’isolamento di una casa deve essere progettato a seguito di un’analisi minuziosa e in base ai risultati che vuoi ottenere. Non è solo una questione di scegliere i materiali giusti: ogni scenario deve essere analizzato e valutato a parte. Un errato posizionamento dello strato coibente può rendere inefficace tutti gli sforzi fatti e, addirittura accentuare il fenomeno della condensa interstiziale.
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