Bonus ristrutturazione 2019: cos'è e come funziona
Il bonus ristrutturazione 2019 è un’ottima occasione per usufruire di agevolazioni fiscali che possono permetterti di apportate quelle migliorie che renderebbero perfetta la tua casa.
Tuttavia, il pensiero di dover gestire le pratiche per richiedere le detrazioni delle spese di ristrutturazione e farlo nel modo corretto, genera ansia e tanti dubbi:
- Quali spese sono ammesse?
- Come richiederlo?
- Quali requisiti devo avere?
- Come pagare?
Sono tutte domande legittime. D’altronde non puoi rischiare di fare un intervento di ristrutturazione casa, per poi scoprire che non hai presentato la richiesta in modo corretto. Oppure, accorgerti che un particolare intervento edile non era detraibile.
Per dissipare tutte le tue incertezze, abbiamo preparato una guida semplice e pratica da consultare, per scoprire come e chi può accedere al bonus ristrutturazione 2019.
Ecco l'indice dettagliato di cosa troverai:
- Come funziona
- A chi spetta
- Quali lavori sono ammessi
- Come richiederlo
- Documenti da conservare
- Come comunicarlo all’Enea
- Come pagare
- Chi può aiutarti
Bonus ristrutturazione 2019 come funziona: tutto quello che devi sapere
La Legge di Bilancio 2019 ha confermato la proroga del bonus ristrutturazione fino al 31 dicembre 2019. Questa è un’ottima notizia per tutti coloro che voglio usufruire delle agevolazioni fiscali e recuperare parte delle spese da sostenere negli interventi di ristrutturazione casa.
Dunque, se stavi pensando alla riqualificazione energetica del tuo immobile, oppure volevi migliorarne la resistenza agli eventi sismici, è il momento di agire.
Le agevolazioni fiscali contenute nel bonus ristrutturazione 2019 proroga, regolamentate dall’articolo 16-bis del Dpr. 917/86, restano invariate rispetto al 2018. Nel dettaglio, prevedono la possibilità di poter:
- richiedere la detrazione fiscale del 50% per interventi di ristrutturazione edilizia;
- usufruire dell’Iva agevolata al 10% sulle prestazioni offerte dalle imprese edili, in base al tipo di intervento;
- portare in detrazione gli interessi passivi sul mutuo richiesto per interventi di ristrutturazione dell’abitazione principale;
- beneficiare di detrazioni fiscali per l’acquisto di immobili a uso abitativo, se rientrano nella categoria “edifici ristrutturati”.
L’aliquota del 50% è applicata su una spesa massima di 96.000 euro, per singola unità abitativa e la detrazione sarà suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. In pratica, per farti un esempio, se i lavori di ristrutturazione sono pari a una spesa di 4000 euro, riceverai 200 euro all’anno, per i prossimi 10 anni.
Fai attenzione al dettaglio relativo alla data di pagamento dei lavori edili. Infatti, il bonus ristrutturazione 2019 potrai richiederlo solo per i pagamenti fatti tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2019. Salvo ulteriori proroghe, a partire dal 1° gennaio 2020, sui lavori di ristrutturazione edilizia, tornerà in vigore l’agevolazione fiscale del 36%. [Torna all'indice]
Bonus ristrutturazione 2019: a chi spetta
I beneficiari del bonus ristrutturazione 2019 sono tutti quei contribuenti che pagano l’IRPEF, a prescindere che siano residenti in Italia. La ristrutturazione edilizia, con detrazione del 50%, può essere richiesta dal proprietario, ma anche da chi possiede un titolo idoneo sull’immobile oggetto dell’intervento:
- proprietari;
- nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento, come l’usufrutto o l’uso di superficie, ecc.;
- affittuari o comodatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali, ma solo se l’immobile non è un bene strumentale o considerato merce;
- soggetti che producono redditi in forma associata.
Inoltre, l’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie, purché ne sostenga le spese e risulti intestatario dei bonifici e delle fatture, può essere richiesta anche da:
- familiare convivente del detentore dell’immobile, come il coniuge, il componente dell’unione civile, i parenti fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado;
- coniuge separato, ma assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- convivente more uxorio.
Infine, dunque, possiamo dire che chiunque abbia un legame di diritto con l’immobile da ristrutturare, può accedere alle agevolazioni del bonus ristrutturazione 2019.
Bonus ristrutturazione 2019: condominio
Rientrano nelle agevolazioni fiscali, presenti nel bonus ristrutturazione 2019, anche i lavori in parti comuni di un condominio.
Dunque, ogni singolo inquilino ha il diritto di usufruire delle detrazioni in base alla quota millesimale di proprietà o ai criteri definiti dal codice civile.
L’amministratore di condominio dovrà occuparsi del pagamento delle spese sostenute e rilasciare una certificazione in cui, tra le altre informazioni, dovrà comunicare ai condomini:
- l’importo delle spese sostenute;
- l’anno di riferimento;
- la quota di ogni inquilino in relazione alla parte millesimale.
Nei condomini esenti dall’obbligo di nominare un amministratore e privi di un codice fiscale di riferimento, gli inquilini possono richiedere comunque le detrazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione. L’importante è rispettare le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, che nella circolare n.3/E del 2 marzo 2016, ha precisato come gli inquilini dovranno procedere:
- pagare mediante bonifico bancario o postale apposito, sul quale è prevista la ritenuta d’acconto da parte di banche o Posta;
- indicare nel modello di dichiarazione il codice fiscale dell’inquilino che ha effettuato il bonifico;
- presentare un’autocertificazione, che attesti i lavori fatti, e indicare i dati catastali degli immobili del condominio, nel caso la dichiarazione venga fatta attraverso un CAF o altro intermediario autorizzato.
Bonus ristrutturazione 2019 per imprese
Il bonus ristrutturazione è un’opportunità per le persone che pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
Dunque, per le imprese che vogliono usufruire delle detrazioni fiscali è necessario fare dei distinguo.
Le società in accomandita semplice (SAS) possono usufruire dei benefici delle detrazioni per ristrutturazioni edilizie, perché considerate fiscalmente al pari degli imprenditori individuali. Anche se, va ricordato che l’immobile non deve essere un bene strumentale o considerato merce.
Quindi, se i lavori edili riguardano l’ufficio commerciale in cui hanno sede le attività dell’impresa, non è possibile richiedere le detrazioni fiscali del bonus ristrutturazione 2019.
Nel caso di imprese a responsabilità limitata (SRL) il bonus ristrutturazione non è applicabile, perché riguarda soggette a IRES. Sono solo i singoli soci a poterlo richiedere, purché a proprio nome.
Ora, hai un quadro completo di quali siano i soggetti in possesso dei requisiti per poter chiedere il recupero fiscale ristrutturazione. Vediamo quali sono i lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione 2019 e quali spese siano cumulabili o no.
Bonus ristrutturazione 2019: quali lavori
L’Agenzia delle Entrate ha realizzato una guida in cui sono indicate le spese dei lavori che rientrano nel Bonus ristrutturazione 2019.
Per quanto riguarda le singole unità abitative i lavori ammessi interessano tutti gli immobili residenziali, a prescindere dalla categoria catastale, quindi anche rurali ed eventuali pertinenze.
Le tipologie di intervento, per richiedere la detrazione fiscale del 50%, si dividono in:
- manutenzione straordinaria;
- restauro e risanamento conservativo;
- ristrutturazione.
La manutenzione ordinaria spetta solo ai condomini, a meno che non si tratti di interventi che rientrano in un ambito più vasto di ristrutturazione dell’edificio.
Cerchiamo di fare degli esempi, per capire bene quali siano gli interventi che rientrano nell’una o nell’altra categoria. Dunque, vediamo cosa si intente per manutenzione straordinaria, ordinaria, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo.
Lavori di manutenzione straordinaria
Sono tutti quei lavori necessari per rinnovare e sostituire anche parti strutturali dell’edificio, ad esempio:
- costruzione e miglioramento dei servizi igienici;
- sostituzione degli infissi esterni e dei serramenti;
- rifacimento o costruzione di scale e rampe, sia esterne che interne;
- implementazione di soluzioni per il risparmio energetico.
Interventi di ristrutturazione edilizia
Sono ritenuti lavori di ristrutturazione edilizia tutti quegli interventi che possono trasformare l’edificio e renderlo del tutto, o in parte, diverso dal precedente, come:
- demolizione e ricostruzione;
- modifica della facciata, come realizzare un cappotto termico;
- realizzazione di una mansarda o di un balcone;
- apertura di nuove porte e finestre.
Lavori di restauro e risanamento conservativo
Appartengono a questa categoria di lavori edili tutti quegli interventi mirati alla conservazione dell’edificio e/o per assicurarne la funzionalità, ad esempio:
- consolidamento, ripristino o rinnovo degli elementi strutturali dell’edificio;
- inserimento di impianti necessari a preservarne il degrado.
Lavori di manutenzione ordinaria
Questi lavori sono prerogativa dei condomini. Quindi, i proprietari di singole unità abitative non possono beneficiare del bonus ristrutturazione 2019, per interventi ritenuti di manutenzione ordinaria.
Nello specifico, riguardano tutti quegli interventi di manutenzione sulle parti comuni dei condomini, come:
- sostituzione dei pavimenti;
- soffitti, infissi interni ed esterni;
- rifacimento di intonaci interni;
- impermeabilizzazione di tetti e terrazze.
Ora, leggi attentamente i paragrafi che seguono, perché evidenzieremo dei dettagli molto importanti, che dovrai rispettare, per non cadere in errore e perdere i benefici del bonus ristrutturazione.
Cumulabilità delle agevolazioni fiscali
È probabile che tu abbia sentito parlare di diverse tipologie di incentivi. Ad esempio, il bonus ristrutturazione ti permette l’accesso anche alle agevolazioni fiscali previste dal bonus mobili 2019, se l’intervento è stato fatto a partire dall’anno 2018.
Ci sono anche il Sisma Bonus, che è un’ottima occasione per mettere in sicurezza la tua casa e l’Ecobonus 2019, per la riqualificazione energetica degli edifici.
Tuttavia, alcuni interventi possono rientrare sia nel bonus ristrutturazione 2019 che nell’ecobonus 2019, ma le 2 detrazioni non sono cumulabili. Quindi, è necessario valutare con attenzione quale sia il beneficio fiscale più vantaggioso, per i lavori che vuoi fare.
Affidarti a un’impresa edile specializzata in ristrutturazioni è sicuramente una mossa strategica, per poter avere una consulenza professionale e orientarti verso la soluzione migliore per te. Se hai dei dubbi, contattaci subito per una consulenza e valuteremo insieme.
Bonus ristrutturazioni 2019: come richiederlo
Se sei interessato a ottenere la detrazione IRPEF del 50%,ammortizzare le spese degli interventi di ristrutturazione, assicurati di non commettere errori in queste 3 fasi importanti:
- documenti da conservare per detrazione fiscale 50%;
- comunicazione all’Enea;
- pagamento, secondo le modalità indicate dall’Agenzia delle Entrate.
Ecco cosa devi fare, per richiedere il bonus ristrutturazioni 2019, senza incombere in spiacevoli sorprese.
Documenti da conservare
Ricorda che potresti dover richiedere pratiche e permessi specifici, in base al tipo di intervento che vuoi fare. Per esempio, nel caso di manutenzione straordinaria, potrebbero essere necessarie pratiche come la CILA o la SCIA e avrai bisogno di una figura professionale specializzata.
In ogni caso, per una gestione corretta della documentazione, è importante conservare alcuni documenti nel tempo, per eventuali accertamenti dell’Agenzia dell’Entrate.
Ecco tutti i documenti che potrebbero chiederti e dovresti aver cura di conservare:
- domanda di accatastamento dell’immobile se non era ancora censito;
- ricevute di pagamento IMU, se dovuta;
- dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
- abilitazioni amministrative dei lavori da realizzare. Oppure, una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, in cui deve essere indicata la data di inizio lavori e la compatibilità delle spese con le agevolazioni previste;
- delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori e prospetto con la ripartizione delle spese per singolo inquilino, nel caso di lavori condominiali;
- certificazione rilasciata dall’amministratore di condominio, dove conferma di aver rispettato tutti gli obblighi di legge.
Comunicazione all’Enea
La legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) le informazioni sui lavori effettuati.
L’obbligo ha lo scopo di monitorare e valutare l’impatto sul risparmio energetico degli edifici, in seguito agli interventi realizzati. Quindi, riguarda solo gli interventi mirati al risparmio energetico e all’uso di fonti rinnovali.
La comunicazione per gli interventi conclusi nell’anno 2019 va fatta entro 90 giorni dalla data di fine lavori al sito raggiungibile a questo link: Bonus Casa 2019.
Il sito dell’Enea preposto per raccogliere tutte le informazioni è online dall’11 marzo 2019. Quindi, se la data di fine lavori è compresa tra il 1° gennaio 2019 e l’11 marzo 2019, il termine dei 90 giorni decorre dall’11 marzo.
Per “data di fine lavori” si può considerare la dichiarazione del direttore dei lavori, oppure la data di collaudo, anche parziale, o della dichiarazione di conformità. Per elettrodomestici e apparecchiature tecnologiche si può considerare la data del bonifico o altro documento che ne attesti l’acquisto.
Bonus ristrutturazione 2019 come pagare
Questo è un aspetto molto delicato, perché la procedura relativa al pagamento delle spese sostenute, per accedere alle agevolazioni del bonus ristrutturazione 2019 prevede regole precise.
Dunque, per avere la detrazione dovrai fare i pagamenti solo ed esclusivamente tramite codice bonifico parlante, da riportare sul bonifico bancario o postale, insieme a:
- causale del versamento per lavori edili, con riferimento all’articolo 16-bis del Dpr. 917/1986;
- codice fiscale del beneficiario;
- codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento.
Nel bonifico ristrutturazione, quando la spesa è sostenuta da più persone, che vogliono fruire della detrazione, è necessario indicarle riportandone il codice fiscale.
Per gli interventi sulle parti comuni condominiali, il bonifico dovrà riportare, oltre alla causale per lavori edili, anche il codice fiscale dell’amministratore. Oppure, il codice fiscale del condominio che effettua il pagamento.
Ricorda che, omettere o sbagliare i dati nel bonifico renderà inutile la richiesta delle agevolazioni per la ristrutturazione edilizia. [Torna all'indice]
Bonus Ristrutturazione 2019: la soluzione per usufruire delle agevolazioni senza commettere errori
Le detrazioni fiscali per ristrutturazione casa ti permettono di fare tutti quei lavori necessari a rendere più confortevole la tua abitazione: dalla riqualificazione energetica all’acquisto di arredi.
Ora sai chi può richiederlo e come ottenerlo. Tuttavia, dovrai trovare un’impresa edile capace di assicurarti la perfetta esecuzione dei lavori e di offrirti una consulenza professionale, supportandoti negli adempimenti necessari alla richiesta del Bonus Ristrutturazione 2019.
I nostri professionisti, specializzati nella ristrutturazione chiavi in mano, possono accompagnarti dall’idea al progetto, dalla scelta dei materiali più idonei fino alla realizzazione dei lavori a regola d’arte. Contattaci subito e richiedi un preventivo gratuito, senza alcun impegno. Saremo felici di aiutarti nella realizzazione dei tuoi progetti.